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Amsterdam: il tè tra mulini a vento e tulipani


L’Olanda e la sua capitale Amsterdam non sono rinomate solo per i mulini a vento e i tulipani, o per la grande quantità di persone che usano la bicicletta, ma anche per aver importato dalla Cina in Occidente la bevanda del tè.

Tutto risale al XVII sec. quando i commercianti della Compagnia olandese delle Indie Orientali, durante le loro spedizioni entrarono in contatto con la cultura e le tradizioni dei paesi dell’Oriente, compreso il consumo del tè. Iniziarono ad acquistare tè dalla Cina e lo portarono nei Paesi Bassi, introducendolo sul mercato olandese e poi di conseguenza in tutto il mercato occidentale. Il primo carico di tè approdò nel porto di Amsterdam nel 1610, a bordo di un bastimento olandese. La Compagnia delle Indie Orientali Olandesi firmò il primo contratto per l’importazione in esclusiva del tè proveniente da alcune aree geografiche del Giappone imponendo su tutta l’Europa il monopolio del tè. Insieme ad esso gli olandesi crearono anche il tè nero Orange Pekoe, dove il termine “orange” fa riferimento proprio alla casata reale olandese Orange-Nassau. Ad oggi l’Orange Pekoe è una varietà di tè nero di Ceylon, ricavata dalle ultime due foglie e dalla gemma apicale della pianta.

Quindi, se volete viaggiare e visitare questa capitale europea, sappiate che molto della storia di Amsterdam e dei suoi miti, non solo sul tè, risalgono a loro volta ai viaggi degli esploratori e dei primi commercianti olandesi.

I tulipani e i mulini a vento

L’introduzione del tè nei Paesi Bassi non è un caso sporadico, perché anche i noti tulipani olandesi sono in realtà il risultato di un’importazione, questa volta dalla Turchia, che gli olandesi hanno praticato a partire dal XVI secolo, trasformando questo fiore in un simbolo del loro commercio e del loro Paese. A metà del ‘600 il tulipano era il quarto prodotto olandese più esportato. E ancora oggi in primavera molti turisti si recano ad Amsterdam e in Olanda appositamente per contemplare la fioritura dei tulipani e per ammirare i meravigliosi campi e giardini colorati da questi fiori. In particolare, una meta di viaggio degna di nota è il parco di Keukenhof, noto come Giardino d’Europa, dove sono coltivati milioni di tulipani. Nato nel 1949 per permettere ai floricultori di confrontare i bulbi e accrescere l’industria di esportazione olandese, oggi è uno splendido parco museo, visitabile solo in primavera, dove oltre ai tulipani sono presenti giardini a tema, come quello all’inglese e quello giapponese.

Sempre nel XVII secolo, periodo in cui il tè arrivava sulle tavole olandesi, più di 700 mulini a vento prosperavano nella zona nord-est di Amsterdam. Stiamo parlando della Zaanse Schans, un’area che tuttora è rinomata come vero e proprio museo a cielo aperto, anche se oggi il numero dei mulini è nettamente diminuito. Zaanse Schans era un polo industriale dove i mulini a vento erano sfruttati non solo come frantoi, ma anche come segherie e macine per minerali preziosi. I mulini erano presenti anche ad Amsterdam, sebbene oggi se ne contano solo 8, di cui 2 integri e visitabili: il Fuenmolen, dove all’interno si trova la fabbrica della tipica birra olandese “Y-lake”, e il Molen van Sloten. Mentre il mulino de Otter è l’unico ancora in funzione come segheria.

Vicino Amsterdam, precisamente ad Aalsmeer – dove si svolge il più importante mercato dei fiori – è possibile coniugare l’esperienza di visitare un mulino storico con quella di ammirare i campi di tulipani, magari sorseggiando una tazza di buon tè nero. Si sale, infatti, nel solaio del famoso mulino De Leeuw, a pianta ottagonale e con coppia di macine per lavorare il grano. Un vero e proprio “monumento” olandese, che è stato restaurato nel 1995.

 

Amsterdam

In questo panorama fortemente orientato al commercio, Amsterdam gioca un ruolo fondamentale, perché la capitale olandese nasce come villaggio di pescatori prospero proprio nel commercio grazie alla sua posizione geografica vicino al mare e lungo le rotte fluviali. Quando i mercanti olandesi portavano il tè cinese in Olanda, nell’arco del XVII sec – non a caso noto come “Età d’oro” o “Secolo d’oro” olandese – Amsterdam era al suo apice economico diventando uno degli imperi commerciali più grandi al mondo. Negli ultimi decenni, Amsterdam è diventata una città cosmopolita, rinomata per la sua architettura storica, i suoi musei, il sistema di canali, la tolleranza internazionale e il suo vivace ambiente culturale. È la prima città in tutto il mondo ad avere un sindaco notturno che si occupa esclusivamente delle attività e degli eventi che si svolgono durante la notte. In quanto importante centro finanziario, turistico e culturale, è naturale sia diventata un’attrattiva gustosa per visitatori provenienti da tutto il mondo. Impossibile ignorare i suoi due musei più importanti: il Rijksmuseum Museum, dove è conservata la famosa tela “Ronda di notte” di Rembrandt e il Museo di Van Gogh, il più importante e famoso pittore olandese dalla vita tormentata e dalle tele cariche di colore e potenza espressiva. Non meno degna di nota è la visitabile Casa di Anna Frank, dove la scrittrice stese il suo celebre diario prima di essere deportata.

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